L’Unione Camere Penali Italiane, in seguito alle notizie di stampa relative alla carcerazione conseguente la condanna della collega iraniana Nasrin Sotoudeh , colpevole di essersi battuta in difesa dei diritti umani e per il ripristino della legalità in un paese in cui i più elementari diritti umani vengono costantemente calpestati e dove costituisce reato la semplice appartenenza all’ordine dei difensori dei diritti umani, protesta con fermezza di fronte a questa palese mortificazione delle prerogative della difesa e di quei principi di libertà ed autonomia, a cui la libera avvocatura si è sempre ispirata.
Alla notizia dell’ingiusta carcerazione dell’avvocato iraniano, si aggiunge quella dell’avvenuto arresto del marito, “colpevole” di avere pubblicamente denunciato l’arbitrio perpetrato dalle autorità iraniane e liberato solo dopo aver pagato una ingente cauzione.
Purtroppo, nonostante i tanti appelli da parte di vari organismi umanitari e le richieste di liberazione provenienti da autorevoli personalità da ogni parte del mondo, si protrae questa ingiusta ed assurda privazione di libertà nei confronti della collega, addirittura considerata, nel suo paese, una minaccia per la sicurezza nazionale.
La vicenda professionale ed umana che riguarda l’avvocato Sotoudeh è quella di tutti quei colleghi che si battono, con tenacia ed abnegazione, in ogni luogo ed in ogni tempo, per il rispetto delle garanzie e la tutela dei diritti costituendo esempio e monito per tutta l’avvocatura impegnata quotidianamente per l’affermazione della legalità, contro chi avversa o non riconosce la imprescindibile funzione della difesa.
L’Unione Camere Penali Italiane si impegna a porre in essere ogni possibile iniziativa, interloquendo con le istituzioni, nazionali ed internazionali, interpellando la politica e sensibilizzando l’opinione pubblica, fino a quando si protrarrà questa ingiusta detenzione, conseguenza di una condanna iniqua intervenuta nei confronti di chi da sempre si batte per la tutela dei diritti individuali.
Roma, 13 aprile 2011
La Giunta