CNF – CONUNICATO STAMPA
Avvocati: Italia, Francia e Spagna verso un codice di condotta comune
L’iniziativa è stata presentata ieri a Lipari, nel corso della Conferenza dei presidenti delle avvocature del Mediterraneo, organizzata dal Consiglio
nazionale forense, dal Conseil National des Barreaux e dal Consejo general de la Abogacia Espanola Lipari 3/10/2008. La globalizzazione dei servizi legali si governa anche con la deontologia. Ossia con le regole che sovraintendono alla correttezza professionale. Per le avvocature di tradizione latina la sfida della competitività si vince con l’etica dell’avvocato, oltre che con la armonizzazione delle regole di diritto sostanziale e con la formazione. Dunque rispetto del segreto professionale, del principio della personalità della prestazione, del valore del rapporto fiduciario tra avvocato e cliente: valori aggiunti che vanno oltre le multinazionali del diritto.
E’ questo il messaggio principale lanciato oggi dal Consiglio nazionale forense, dal Conseil National des Barreaux (Cnb) e dal Consejo general de la Abogacia Espanola (Cgae) nel corso della Conferenza dei presidenti delle avvocature del Mediterraneo, organizzata a Lipari dal 2 al 5 ottobre, dedicata al tema: Modernizzare la professione legale: efficienza e globalizzazione. Conferenza alla quale hanno partecipato, oltre i tre paesi promotori, rappresentanti delle avvocature greche, rumene, ungheresi, siriane, turche, albanesi, maltesi.
Proprio al fine di affermare il valore della “difesa dei diritti nel mercato”, piuttosto che di quelli “del mercato”, come ha sottolineato il presidente del Cnf Guido Alpa, le tre avvocature di tradizione latina hanno lavorato a un sodalizio in sede CCbe (la rappresentanza comunitaria degli avvocati) per mettere a punto un codice deontologico comune, stesse regole di comportamento valide per gli iscritti agli albi forensi dei tre Paesi. Con l’obiettivo di rappresentare alla Commissione europea, interprete delle tendenze iperliberiste nel mercato dei servizi professionali, la irrinunciabilità dei principi fondamentali di autonomia e indipendenza dell’avvocato. Il Codice sarà firmato dai tre paesi entro l’anno..
D’altra parte, la crescente pressione alla globalizzazione dei servizi legali, l’outsourcing nell’attività professionale, gli accordi bilaterali di reciproco riconoscimento degli avvocati provenienti da paesi diversi, rappresentano vere e proprio sfide per tutte le avvocature nazionali. “Nel dibattito con la Commissione europea e l’Ocse sui rapporti fra le regole professionali e deontologiche e la concorrenza, le due istituzioni perseguono l’obiettivo di accrescere la competitività delle attività professionali, ponendole nella prospettiva della globalizzazione dell’economia e dell’interdipendenza dei mercati. L’adozione di una simile prospettiva, forse accettabile per altri servizi come quelli bancari ed assicurativi, ha inevitabilmente condotto le organizzazioni internazionali a perdere di vista il fatto che l’avvocato è e resta, fondamentalmente, un operatore della giustizia al servizio dei cittadini, piuttosto che un attore dell’economia al servizio dei mercati”, ha esordito il vicepresidente del Cnf e coordinatore della commissione affari internazionali, Carlo Vermiglio.
Il presidente, Guido Alpa, ha focalizzato l’attenzione sulla opportunità della armonizzazione delle norme di diritto privato, dando conto del lavoro accademico condotto in sede comunitaria condensato del Draft common frame of reference “Un quadro di regole sostanziali comuni mette sullo stesso piano gli avvocati provenienti da diversi paesi, sollecitando una competizione sana”, ha sottolineato Alpa. “Come avvocatura italiana non vogliamo soggiacere nella scelta della legge applicabile, che ci vede sfavoriti a causa della lingua e della complessità del nostro ordinamento”. Michel Benichou, presidente della commissione affari internazionali del CNB, ha rappresentato lo stato dell’arte della negoziazione in sede Gatt sui servizi professionali, oggi fallita, dando conto degli accordi bilaterali che la Ue sta portando avanti con paesi come la Cina e l’India proprio per il reciproco riconoscimento dei professionisti. ” E’ essenziale che le avvocature, insieme, individuino le regole dello statuto del professionista legale, puntino sulla formazione e sulla deontologia. L’attuale crisi finanziaria e la necessità di ristabilire regole, avvertita ormai da tutti i governi, è una occasione da non perdere”, ha spronato Benichou. Profonde le critiche avanzate dalla delegazione spagnola ai rapporti nazionali e internazionali sui “presunti” limiti alla concorrenza professionale, quello Monti, l’inglese Clementi e il rapporto Ocse del gennaio scorso. “Questi rapporti prescindono totalmente dalla funzione sociale dell’avvocato e a volte presentano gravi carenze informative”, ha sottolineato Juan Miguel Font Servera, presidente della commissione affari internazionali del Cgae.
Fonte: Consiglio Nazionale Forense